
Tornerà presto al suo posto la Madonnina della Rocca, divelta lo scorso 13 Dicembre da una tempesta di vento.
Proprio la caduta dell’amata statua, la sera di Santa Lucia, aveva creato sconcerto e tristezza tra i cittadini, sia fra coloro che avevano visto nel crollo della statua un segno di imminente sventura, che fra i fedeli, comunque affezionati al simulacro cristiano che svettava sotto il castello dal 1959.
Immediatamente, la Parrocchia di Sant’Antonio Abate e l’Amministrazione Comunale hanno avviato una collaborazione per posizionare un nuovo simulacro della Vergine, nella nicchia sotto il castello ma, l’emergenza sanitaria ha imposto di rimandare la cerimonia, prevista per la primavera scorsa.
“Ora però, con tutta la prudenza necessaria si è deciso di procedere – dichiara l’Assessore alla
cultura Valeria Sini – per non privare ancora oltre la cittadinanza dalla presenza dell’amata
Madonnina fra le rocce, a dominio e protezione della Città”.
È prevista quindi per Mercoledì 18 Settembre, alle 18.30, una solenne celebrazione religiosa per la ricollocazione della Madonna della Rocca ai piedi del Castello a cui sono caldamente invitati a
partecipare, tutti i cittadini.
Sarà garantito a tutti l’opportuno distanziamento sociale e la possibilità di assistere alla cerimonia in piena sicurezza.
I lavori per la piattaforma sono stati appena ultimati, a cura dell’amministrazione comunale mentre
il Parroco della Cattedrale, Don Pietro Denicu ha provveduto all’acquisto di un simulacro, con il contributo di tutta la Comunità, in grado di resistere maggiormente alle intemperie.
“Vogliamo con questo atto – ha sottolineato Don Denicu – affidare ancora una volta la nostra comunità alla
protezione materna della Vergine”.
“Fin dal giorno del nostro insediamento – afferma il Sindaco Antonio Maria Capula – si è instaurato un importante rapporto di collaborazione tra entrambe le Parrocchie e l’Amministrazione Comunale, che sta portando e porterà buoni frutti all’interno della nostra Comunità, come per esempio, è stato fatto durante l’emergenza sanitaria, quando entrambe le istituzioni hanno sinergicamente lavorato per il bene comune”.
Gianni Carra